Guido Giordano è un vulcanologo, e di storie legate a sostenibilità e cura dell’ambiente potrebbe raccontarne da tutto il pianeta.

Quella di cui ci parla oggi viene da un comune ambiente urbano, il quartiere romano in cui vive, e insegna che assumersi una responsabilità e creare valore non significa necessariamente compiere gesta clamorose o stravolgere completamente le proprie consuetudini di vita: si può cominciare da ciò che abbiamo intorno nel quotidiano, si può avviare un circolo virtuoso a partire dalla piazzetta sotto casa.

È quello che ha fatto un gruppo di cittadin3 che, auto-organizzandosi volontariamente attraverso una chat, hanno deciso di ripulire e mantenere la loro piazzetta e il piccolo parco adiacente, abbandonato da anni. Così, dove c’era degrado, hanno creato un angolo di bellezza che riverbera positivamente anche sulle loro vite, sulle emozioni che ciascun3 mette in circolo nelle interazioni a cui va incontro durante la giornata. Un piccolo bene che, a cascata, dilaga nel mondo. 

La cura quotidiana del nostro mondo

Sono davvero così cogenti le scuse che accampiamo per non fare – non ho tempo, vado di corsa, ho un mucchio di altre faccende da sbrigare – quando il fare è così semplice, e nel contempo così educativo? Dobbiamo per forza rassegnarci all’inerzia solo perché il soggetto pubblico che dovrebbe agire invece non lo fa? Quanto sarebbe importante invece dimostrare soprattutto ai giovani (ma anche a noi stessi) che le nostre azioni possono avere un effetto trasformativo sul mondo?

Chi porta distruzione intorno a sé, la porta dentro di sé; ma se chi crea non si scoraggia, alla fine potremo essere tutti convertiti alla bellezza, anche chi oggi non vuole ascoltare. E’ il senso del piccolo apologo buddhista con cui il nostro ospite conclude la sua storia: chi persevera nel sostenere la possibilità di una trasformazione, trasforma gli altri e anche sé stess3.

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