Ed anche quest’anno è arrivato quel fatidico momento in cui le case sono addobbate a festa, in cui qualunque persona vedi per strada ha (come minimo) un pacchetto regalo, ed in televisione inizia la maratona di film dedicati proprio a questo periodo. In una frase: è arrivato il Natale.

E qui, bisogna dividere le persone in due grandi gruppi: da una parte troviamo tutti coloro che durante il periodo delle feste, si inebriano talmente tanto della magia del Natale, da diventare (magicamente, appunto) degli elfi-aiutanti di Babbo Natale; dall’altra, invece, troviamo le restanti persone, che la magia del Natale non la sentono neanche se quest’ultima prendesse la forma fisica di un tram e ne venissero investiti.

Ansie e paranoie della cena di Natale

Di qualunque categoria voi facciate parte, abbiamo tutti quanti un brivido che ci percorre tutta la colonna vertebrale al suono di 3 semplici parole: cena di Natale. Queste 3 parole messe insieme riescono a creare un’ansia e un’aspettativa altissima su tutti i partecipanti all’evento. E queste ansie e paranoie aumentano ancora di più quando, arrivati alla soglia dei 30 anni, ci arriva sempre la stessa inesorabile, tagliente, scomoda domanda: e il/la ragazz*?. Lo sa bene Gianna la protagonista della serie tv Odio il Natale.

Se nel vostro catalogo di film natalizi avete gli intramontabili Mamma ho perso l’aereo e Love actually, dovete assolutamente inserirvi anche questa nuova serie tv, che potete trovare disponibile sulla piattaforma streaming di Netflix. Questa nuova serie televisiva (adattamento di quella norvegese Natale con uno sconosciuto), di cui è uscita la seconda stagione proprio questo dicembre, è il perfetto dolce (televisivo) natalizio da gustare proprio durante il periodo delle feste natalizie.

“Odio il Natale”, la trama

Nella storia che vediamo raccontata troviamo rappresentati tutti, ma proprio tutti gli stati d’animo e i diversi modi di affrontare il periodo natalizio. In primis quello di Gianna: 30enne ancora single che, per non vedere dipinta sulla faccia della madre l’ennesima espressione delusa alla domanda

ma porti qualcuno alla cena di Natale?

dice una bugia facendo credere a tutti di avere un fidanzato. Il problema è che non lo ha, ed ha 24 giorni di tempo per trovarlo. Una missione degna perfino di Tom Cruise. E questo la porta a vivere il periodo natalizio come una corsa contro il tempo, per riuscire a soddisfare le aspettative della sua famiglia. Non fraintendiamoci Gianna ama il Natale, ma questo amore è corrisposto?

Durante la ricerca frenetica e disperatissima di un fidanzato, che non sia un caso umano, vediamo che vengono toccate delle tematiche considerate ancora dei tabù, come il sesso, la disabilità e la tematica LGBTQ. E nella seconda stagione se ne affrontano ancora tante altre, come ad esempio la separazione dei genitori e la conseguente terapia di coppia.

Ora, non si vuole dire cosa succede esattamente durante le due stagioni di Odio il Natale, questo è compito vostro; si vuole però puntare i riflettori sul modo in cui sono stati rappresentati i 30 anni e la loro complessità.

Avere 30 anni non è facile

E la verità è che avere 30 anni non è facile; è quell’età di mezzo in cui viene chiesto o troppo o troppo poco. E questo viene messo egregiamente in mostra proprio grazie alla famosa cena di Natale, dove le aspettative della famiglia sono le vere protagoniste. Ed anche se non ce lo diciamo, ci piacerebbe davvero accontentare tutti (soprattutto sotto le feste), anche se poi sappiamo che non sarà possibile.

La serie ha la straordinaria capacità di rappresentare tutti, in un modo o nell’altro. E questo la rende adatta a tutti. Come si diceva in precedenza, è il perfetto bon bon da gustare sul divano; anzi, il perfetto panettoncino. Senza canditi però.

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