Se ti dessi mezza mela. Lo scoiattolo egoista
Il libro di cui vi parlo oggi si intitola "Se ti dessi mezza mela", è di Silvia Borando. Storia di uno scoiattolo piuttosto egoista.

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola "Se ti dessi mezza mela", è di Silvia Borando. Storia di uno scoiattolo piuttosto egoista.
Oggi, care e cari Rewriters, vorrei proporvi un libro divertente, leggero e profondo al tempo stesso. Si intitola Se ti dessi mezza mela, è di Silvia Borando ed è edito da piccola e bellissima casa editrice indipendente Minibombo.
La storia di Se ti dessi mezza mela è presto detta: uno scoiattolo piuttosto geloso e possessivo si cruccia su quanta poca mela può fare all’elefante che gliene chiede un pezzetto, si sa, quando si ha una cosa è meglio tenersela… alla fine lo scoiattolo da un pezzettino minuscolo di mela all’elefante che, lo scopriremo alla fine, ha una enorme torta che, avendo imparato la lezione dallo scoiattolo, si guarda bene dal condividere.
Il punto centrale della storia, e mi viene da dire dell’intero catalogo di Minibombo, è l’ironia. Un’ironia che prende forma della struttura della narrazione che esaspera le situazioni fino a rovesciare di segno.
Come sempre la forma, nel libro, conta più del contenuto e ciò che rende perfetta la costruzione di Se ti dessi mezza mela ed efficacissima è il climax giocato sull’anafora tale per cui la medesima situazione si ripete molte volte prima che l’arco narrativo tocchi il suo apice e si chiuda col colpo di scena.
Ho letto questo libro a molte bambine e bambini qualche giorno fa in una scuola di La Spezia e si sono divertiti molto, anche abbastanza indignati per l’egoismo di questo scoiattolo così facile da condannare visto che si tratta di uno scoiattolo di una storia e che la posta in ballo è un pezzetto di mela. Eppure… eppure ecco che il libro e la storia prendono un altro segno se proviamo a identificarci con lo scoiattolo, o meglio ancora con l’elefante, e se al posto della mela in palio c’è una stecca di cioccolata.
La letteratura, lo sappiamo, è silenziosamente educante e a nulla valgono le storie che esplicitano e inducono chiaramente a usare le buone maniere. Invece valgono tantissimo quelle storie, come quella di Se ti dessi mezza mela, che attraverso l’ironia, l’anafora, il climax esasperato, giocano con comportamenti assolutamente noti facendoceli vedere sotto un’altra luce.
E voi? Se vi chiedessero qualcosa di vostro in condivisione riuscireste a non porvi il problema di quanta è il caso che ne teniate per voi? La condividereste solo se sapeste che dall’altra parte potreste avere un buon tornaconto?
Può essere molto sottile, dopotutto, il confine tra la letteratura per bambini e la riflessione etica, non trovate?
Buona lettura