Segnalazioni e benedizioni: “Secondo Luca e Marco”
Dal 30 Ottobre al 3 Novembre 2024, al Teatro Ambra Garbatella di Roma, va in scena "Secondo Luca e Marco". Intervista a Fabrizio Apolloni
Dal 30 Ottobre al 3 Novembre 2024, al Teatro Ambra Garbatella di Roma, va in scena "Secondo Luca e Marco". Intervista a Fabrizio Apolloni
Dal 30 Ottobre al 3 Novembre presso il Teatro Ambra Garbatella di Roma va in scena Secondo Luca e Marco, un testo di Roberto De Giorgi e Rosa Menduni che qui si cimentano anche con la regia. Tra le sfide del progetto c’è quella di raccontare in toni leggeri e profondi insieme il difficile tema della pedofilia in ambiente ecclesiastico. Ne parliamo con uno dei suoi protagonisti, accanto a Karin Proia e Massimiliano Vado: Fabrizio Apolloni.
Che tipo di prete sei in questo tuo nuovo impegno?
Don Marco potremmo definirlo un prete per caso. Un uomo che conosce le sue debolezze e le accetta, sapendo che l’essere umano è fragile e può cadere in tentazione. Probabilmente è rimasto più attratto dagli ori che adornano le chiese che dall’ esempio di San Francesco, che si spogliava dei suoi beni. Ma la sua superficialità è condita da simpatia e dolcezza. È un uomo un po’ superficiale, ma è dotato di una intelligenza emotiva che gli permette di sentire e comprendere la natura umana.
Un testo leggero eppure profondissimo e attuale: in che termini affronta il tema della pedofilia?
Tutto nasce da una segnalazione. Questo mette in moto un sistema di indagine interno al clero proprio per sincerarsi che non ci siano stati abusi. “Ma le cose non vanno mai come uno spera che vadano” per citare appunto Don Marco. A volte la realtà e la verità, sono molto diverse, a seconda di chi le racconta e le vive. Ma qui mi devo fermare altrimenti rischiamo di anticipare la narrazione e raccontare il finale. Di sicuro il testo non vuole “insegnare” nulla sul come dovrebbe comportarsi un prete. Si limita, per così dire, a raccontare una storia che potrebbe essere vera, attuale. Perché Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, hanno il pregio di aprire una finestra sul cortile e farti assistere a un fatto. Poi a casa, con calma, lo spettatore ripenserà a quello che ha visto a Teatro e comincerà a elaborare un suo pensiero, una sua valutazione sulla vita dei personaggi.
Siete stati diretti dagli stessi autori del testo: su quali binari vi siete mossi?
Quando molti anni fa lessi il testo, me ne innamorai. È davvero un gran bel testo, ed è nata subito una grande stima e simpatia con gli autori. È un privilegio averli come registi, perché ti puoi confrontare con il loro immaginario creativo. Sentire ciò che hanno sentito e ciò che li ha mossi ha scrivere quella determinata scena o battuta.
Il conflitto in questa storia è triangolato: raccontaci qualcosa degli altri due personaggi.
Don Luca Interpretato da Massimiliano Vado, è l’opposto di Don Marco. È il prete che crede profondamente nella sua missione, alla quale si dedica totalmente anima e corpo. Massimiliano ha costruito un personaggio solido, concreto. Un lavoratore indefesso per la cura dello spirito. Bravissimo. Ilde, interpretata da una stupenda Karin Proia, è la perpetua di Luca, una donna sola, che ha avuto un marito violento e una famiglia che non solo non l’ha sostenuta ma l’ha mortificata. Credimi non posso dirti molto di più dei personaggi. “Secondo Luca e Marco” è un gioco a incastri dove ognuno si salverà grazie all’altro. Chissà, forse davvero accade un piccolo miracolo, in quei 90 minuti di narrazione tutto cambia e nulla sarà come prima. Sono molto grato ai miei compagni di lavoro. Sono amici, con cui è bello giocare insieme sul palco.
Sei anche un affermato doppiatore: raccontaci qualcosa della tua esperienza attuale in merito (onori, oneri…)
Ti ringrazio per l’affermato, in verità doppio poco ultimamente, dal momento che mi divido tra cinema, teatro, e insegnamento. Attualmente non sto doppiando, quando faccio Teatro mi dedico completamente allo spettacolo, preferisco fare una cosa per volta. Sono modi molto diversi di lavorare. Il doppiaggio esige il rispetto del lavoro che ha fatto l’attore in lingua originale, devi metterti al suo servizio per non tradire il suo lavoro. Devi anche respirare come fa lui. Per questo non accavallo mai le due attività. Mi piace concentrarmi e dedicarmi a una attività artistica alla volta. Forse sto invecchiando :-). Però so che a breve uscirà al cinema il Film di Jordan River del quale ho diretto il doppiaggio. Un film dalle immagini spettacolari che narra la storia di Gioacchino da Fiore.