Il termine soft skill difficilmente rende giustizia alla combinazione di capacità che descrive: empatia, intelligenza emotiva, creatività, collaborazione e comunicazione, solo per citarne alcune. Non è nuovissimo, ma le competenze cui si riferisce sono state per tanto tempo considerate secondarie rispetto alle più solide hard skills.

Oggi più che mai è evidente come siano proprio le soft skills, in italiano tradotto con competenze trasversali, un grande punto fermo nel mondo del lavoro, fondamentali sempre in qualunque contesto e qualunque sia l’evoluzione che il lavoro vivrà. Vediamo intanto quali sono quelle più rilevanti nel 2021 secondo un articolo di Top Resume, il portale dedicato ai professionisti per la costruzione di un buon curriculum.

  • Problem solving: la capacità di trovare soluzioni logiche e creative, in situazioni critiche e di fronte a problemi nuovi; accompagnata da un approccio positivo nell’affrontare, in generale, nuove sfide.
  • Comunicazione: la capacità di comunicare in maniera efficace, naturalmente, ma non parliamo solo di comunicazione verbale; comunicazione in senso lato che include anche mailchat, video call, e tutto quello che sappiamo e abbiamo vissuto quest’anno con la pandemia.
  • Time management: la capacità di essere concentrati sulle attività con obiettivi giornalieri e settimanali non dimenticando le pause, sacrosante, per evitare il rischio di diventare completamente dipendenti dal lavoro.
  • Growth mindset: la mentalità orientata alla crescita, soprattutto alla crescita personale, uscendo dalla propria comfort zone per chi vuole provare a reinventarsi.
  • Intelligenza emotiva: come ci insegna Daniel Goleman, che ha condotto studi approfonditi sull’intelligenza emotiva, è la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri e di saper gestire le emozioni in modo efficace e consapevole.
  • Collaborazione: saper costruire uno nuovo modello collaborativo, anche a distanza, basato sull’ascolto attivo e caratterizzato da una forte dose di empatia.
  • Adattabilità: diventata una capacità chiave nei periodi di grandi cambiamenti come quello che stiamo vivendo. Nuovi metodi di lavoro, nuove tecnologie e nuovi modi di pensare, di vivere e di lavorare.
  • Leadership: ci sono differenti stili di leadership e numerosi studi sulla leadership, partendo dagli anni ’30 con lo psicologo Kurt Lewin sui leader autoritari, democratici e i laissez-faire leader. Ne ho già scritto e trovate tutto qui.

E io ne aggiungo altre due, mai citate in nessuna lista, e in nessun manuale, forse perché non possono considerarsi vere e proprie soft skills, ma che apprezzo moltissimo e trovo siano rilevanti, in ambito lavorativo, e non solo: l’ironia, senza cui non potrei lavorare né vivere, e la leggerezza, celebrata da innumerevoli poeti e scrittori. Quello stato d’animo che ci fa vivere in maniera positiva, leggera appunto, che ci fa affrontare con ottimismo i pesi della vita e che ci fa vedere la luce anche nei momenti più bui. Come diceva Italo Calvino in quel libro meraviglioso che è Lezioni americane:Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

È possibile potenziare le soft skills? Alcune più di altre, senza dubbio. Attraverso corsi professionali di vari tipi, da quelli veloci ed economici fruibili online come ad esempio quelli di Randstad, a quelli riservati ai dottorandi, organizzati dall’Università degli Studi di Milano.  E poi c’è un metodo alternativo che io consiglio a tutti coloro che amano le serie tv: guardarle con un’altra prospettiva, immedesimarsi nei personaggi che amiamo, osservarli criticamente, seguirli nelle loro relazioni con gli altri, potrebbe inconsapevolmente ispirarci e farci considerare aspetti di noi stessi a cui prima non avremmo mai pensato. Qualcuno potrebbe scoprire di voler coltivare il pensiero laterale, come fa il grande Benedict Cumberbatch nel ruolo di Sherlock Holmes, o impegnarsi per sviluppare la leadership dopo aver visto all’opera il professore Sergio Marquina ne La casa di carta. E quindi cosa vi consiglio adesso? Beh, è appena uscita la seconda stagione di Lupin su Netflix. Ho amato la prima, perché l’ho trovata leggera … ritorno alla leggerezza di cui parlavo prima e ho già sentito grandi commenti sulla seconda. Buona visione!

Beatrice Caputo, BPRESS

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