Il viaggio è senza ombra di dubbio uno dei topos più cari alla letteratura, dalla strenua inertia di oraziana memoria ai deserti desolati dell’essere di Kerouac. Questo blog è esso stesso, come da manifesto, un tentativo di percorrere un tratto di strada nello scibile umano insieme a voi, senza avere una meta ma anzi lasciandosi trascinare e guidare da questa invisibile trama che lega l’uomo e il suo meditare oltre.

Una delle realtà che meglio sposa probabilmente questo concetto è una piccola casa editrice torinese Super Tramps Club. Mi sono imbattuto in questi improbabili compagni di viaggio per puro caso e ho fin da subito percepito una comunità di intenti.

Super Tramps Club ha un grande merito, crede nell’editoria comunitaria e quindi in qualche modo identitaria; tramite le parole ci rendiamo riconoscibili, mettiamo su fogli solchi della nostra essenza. Un editoria nomade, perchè non vuole riconoscersi o identificarsi in nulla di prestabilito ma anzi variare come il flusso sempre vivo dei nuovi scrittori che la alimentano; Turchese, la loro rivista quadrimestale, rappresenta una novità nel panorama nazionale e la sua forza resta la sinestesia che ne pervade l’essenza.

Super Tramps Club fluttua per l’Italia intera ed è stimolante imbattersi in questi giovani innamorati dell’arte, guidati da un pirotecnico Giulio Frangioni che sovente si accompagna col meno giovane poeta e scrittore Stefano Tarquini; un progetto interessante di cui sentiremo parlare.

Il viaggio può ritrovarsi anche nei versi di Olivia Balzar e Ilaria Palomba; un viaggio che esplora le fragili pieghe dell’essere nella silloge della prima e invece abbatte le barriere del fisico nella raccolta della seconda. Il loro è un verso che ci accompagna sodale, scrutando la distanza tra di noi e il finito, i loro passi sono lievi sul lento scorrere della clessidra.

Scrivere in sunto rappresenta a pieno la testimonianza di un viaggio che molti di noi intraprendono nelle paludose coltri del nostro divenire. Il foglio bianco è il nostro deserto da percorrere insieme, le ruvide parole incise dall’inchiostro saranno le nostre orme, il vento smuoverà le pagine e noi viandanti del verso indugeremo tra le pieghe del tempo solcando ignoti confini e rinnovati aneliti.

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