E’ partita la seconda edizione del Festival della Tuscia, nato l’anno scorso da un’idea di Vittorio Sgarbi, che per ben undici serate trasformerà tutta la provincia di Viterbo in un effervescenza di musica, teatro e letteratura.

Si tratta infatti di un festival itinerante che tocca non solo il capoluogo, Viterbo, con numerosi eventi, ma anche altre gradevoli località della Tuscia da Bolsena a Tarquinia, da Sutri a Bassano Romano.

L’apertura di sabato 23 settembre è stata esplosiva, a Palazzo Doebbing di Sutri, con una Lectura Dantis interpretata da Stefano Sabelli che ha letto le Cantiche esplorando vari temi specifici accompagnato da un carillon di campane fuse dalla fonderia di Agnone (IS) e definite per successioni tonali e cromatiche. Uno spettacolo che dunque interseca poesia e musica con armoniosa eleganza.

L’amore e la bellezza

Ieri pomeriggio è stata la volta di Barbara Alberti, che nella Sala Regia di palazzo dei Priori a Viterbo ha raccontato l’amore con il suo inconfondibile sarcasmo prendendo spunto dal suo libro Amore è il mese più crudele, in cui descrive orrore, delizia, miseria e furore di questo straordinario sentimento dell’animo umano. La serata è proseguita con un concerto per voce e pianoforte dedicato a Schumann e Schubert.

Oggi 25 settembre il Festival della Tuscia si sposta a Bolsena, la città inclusa dalla rivista americana Forbes tra le 10 piccole cittadine più belle d’Europa, dove lo storico palazzo Cozza Caposavi ospita il Sirius Accordeon Trio, in un concerto per fisarmoniche in cui i tre fisarmonicisti Michele Bianco, Alberto Nardelli e Pietro Secundo si esibiranno in sonorità nord europee e balcaniche.

Il cinema e la Tuscia

Pupi Avati è il protagonista della serata del 28 settembre al Teatro dell’Unione di Viterbo, in una conversazione con Fabio Canessa su quello che la Tuscia, con la sua struggente bellezza, ha rappresentato per il cinema italiano. Sono stati tanti infatti i cineasti italiani ed internazionali che si sono innamorati di questa terra aspra e antica e l’hanno scelta per girarvi le loro pellicole, da Mario Monicelli a Federico Fellini, da Orson Welles a Luigi Comencini, da Luigi Magni a Liliana Cavani, da Pasquale Festa Campanile a Nanni Moretti, da Michael Hoffman a Paolo Sorrentino.

Lo spigoloso contrasto tra le forre e gli speroni rocciosi che caratterizzano la Tuscia, su cui si aprono improvvisamente ampie distese di prati e boschi, e l’ardita posizione dei borghi antichi sulla sommità di inaccessibili precipizi di origine vulcanica, hanno sempre fatto della Tuscia un luogo ideale per ambientazioni storiche o fantastiche. Ed è proprio di questo che Pupi Avati racconterà insieme a Fabio Canessa nella cornice ottocentesca del teatro cittadino.

Il 29 settembre sarà la volta del piccolo borgo di Vitorchiano, esso stesso arroccato su uno sperone vulcanico, ad ospitare nella sua antica chiesa di Sant’Amanzio il concerto dell’Alma Saxophone Quartet, un quartetto composto dal sax soprano Simone Bellagamba, il sax baritono Andrea Piccione, il sax tenore Francesco Desideri e il sax contralto Andrea Leonardi con musiche che spaziano da Bernstein a Gershwin, da Glenn Miller a Chick Corea.

Il 30 settembre la pianista Beatrice Rana, già splendida protagonista della prima edizione del Festival della Tuscia, si esibisce nella sfarzosa basilica di Santa Maria della Quercia a Viterbo in un concerto di Skrjabin, Debussy e Liszt.

Il primo ottobre l’elegante palazzo rinascimentale Bruschi di Tarquinia accoglie alle ore 12, tra le sue sale affrescate, la performance di Kevin Spagnolo e Ensemble di AVOS Project con musiche di Ludwig Van Beethoven. In serata al teatro Rossella Falk di Tarquinia sarà di scena il concerto per violino e pianoforte di Liya Petrova (violino) e Adam Laloum (pianoforte), con musiche di Ottorino Respighi, Claude Debussy e Richard Strauss.

Il 5 ottobre alle ore 21 il Teatro San Leonardo di Viterbo ospita lo spettacolo teatrale Che ci faccio qui di e con Domenico Iannacone, un progetto teatrale, civile e di narrazione del suo lavoro giornalistico attraverso un intreccio di vite, di gente comune e di persone speciali.

Il Festival della Tuscia prosegue il 6 ottobre alle ore 20.30 presso il Palazzo Brugiotti di Viterbo con l’esibizione del Quatuor Arod, un celebre quartetto di violini viola e violoncello nato in Francia nel 2013, che si esibirà in musiche di Franz Joseph Haydn, Dmitrij Šostakovič e Johannes Brahms.

Il 7 ottobre alla Villa Giustiniani di Bassano Romano, alle ore 18.00 va in scena La musica ai tempi dello streaming, una conversazione con Dario Salvatori, Massimo Pistacchi e Fabio Canessa. A seguire il concerto con musiche di Gustav Mahler/ Alfred Schnittke e Sergej Taneev eseguite da Massimo Spada al pianoforte, Chiara Sannicandro al violino, Georgy Kovalev alla viola e Ludovica Rana al violoncello.

L’8 ottobre il festival si conclude in bellezza con il barocco italiano, all’ascolto dei compositori più illustri di tale periodo, da Antonio Vivaldi ad Angelo Berardi fino ad Arcangelo Corelli presso l’Abbazia di San Martino, interpretati da Marcello Di Lisa, clavicembalista, direttore e fondatore dell’ensemble di musica antica Concerto de’ Cavalieri.

E sono proprio la bellezza e l’amore il filo conduttore di questa seconda edizione del Festival della Tuscia, il cui direttore artistico Massimo Spada ha voluto estendere il festival anche ad eventi non strettamente musicali, come le conversazioni letterarie e il teatro, perché l’amore e la bellezza pervadono tutte le arti. E non a caso l’ideatore di questo festival, Vittorio Sgarbi, è assessore alla bellezza della città di Viterbo.

Per info e prenotazioni visitare il sito ufficiale del Festival della Tuscia.

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