(English translation below)
Dall’8 settembre 2022 all’8 gennaio 2023, il Barbican Centre di Londra presenta Body Politics, una mostra di Carolee Schneemann. E’ la prima esposizione dei lavori dell’artista radicale, conosciuta come pioniera dell’arte femminista, a Londra.

Carolee Schneemann, e le sue creazioni degli ultimi sei decenni, tracciano un percorso perpetuamente sorprendente per il pubblico, per via della sua natura interdisciplinare e trasgressiva, ma anche curata e onesta.

Carolee Schneemann, artista femminista, usa il discorso della sessualità per esprimere varie critiche alla società, dalla mercificazione della donna, al dolore della malattia fino alla violenza delle esplosioni, delle morti di tanti innocenti dovute a guerre tra giganti. Si riconnette all’elementare natura, agli esseri umani e agli animali per creare un sistema di espressione che metta in dialogo sconosciuti, nell’obbiettivo di capirsi un po’ di più.

La mostra raccoglie un insieme di dipinti, sculture, performance, video e molto altro. Il Barbican Centre, foro culturale inglese, espone più di 200 oggetti provenienti dagli archivi, rivelando ciò che Carolee Schneemann cercava di esprimere attraverso le sue urla durante gli ultimi decenni, fino alla sua morte nel 2019.

Rivedere e rivivere il conflitto esterno e interno vissuto dalle donne, dai soldati, dai bambini durante la guerra in Vietnam come in molte altre, la decisione dell’uomo che saltò dal Centro Mondiale del Commercio il 9 settembre 2001, attraverso l’arte, aiuta il pubblico, spettatore, a immaginare. In questo immaginario esiste una vicinanza, un desiderio di osservare medesimi fatti con occhi diversi, indossando gli abiti di qualcun altro, per un giorno solo.

Il lavoro di Carolee Schneemann è vissuto, precario come la vita, costruito come le nostre percezioni, rendendo la sua provocazione rivelatoria. Come racconta il titolo della mostra, ciò che è personale è politico, e come dimostra l’artista, nell’unire mente e corpo la partecipazione alle cause per cui lottiamo si sviluppa ulteriormente.

La mostra ci porta in un viaggio nella vita di Carolee Schneemann, nel suo tragitto singolare, dagli anni passati a Londra, dove testa le sue prime forme artistiche sperimentali, allo sviluppo di un’arte più politicizzata, con critiche dirette alla guerra civile in Libano, alla sua malattia, il cancro, un affare molto politico che coinvolge consenso, tristezza, battaglie e bugie, fino all’attacco terroristico dell’11 settembre. Quello che Carolee Schneemann ci ricorda, è che l’interconnessione di tutto che si ritrasforma a seconda del contesto, ma che è pur sempre fatta di dolore, sempre in vista della guerra, e sempre umana.

ENGLISH VERSION

Carolee Schneemann’s Body Politics exhibition runs until January 2023
in London

It is the first exhibition in London of the works of Carolee Schneemann, the American artist known as a pioneer of feminist art.

From September 8th 2022 to January 8th 2023, the Barbican Center in London presents Body Politics, an exhibition by Carolee Schneemann. This is the first exhibition of the works of the radical artist, known as a pioneer of feminist art, in London. Schneemann, and her creations over the last six decades, trace a perpetually surprising path for the public, due to its interdisciplinary and transgressive nature, yet also sophisticated and honest.

Carolee Schneemann, a feminist artist, uses the discourse of sexuality to express various societal criticisms, from the commodification of women to the pain of illnesses, to the violence of explosions to the deaths of many innocent people due to war between giants. She connects her work to the elementary presence of nature, to humans and animals, to their role in creating a system of expression that puts strangers into dialogue, with the aim of understanding each other a little more.

The exhibition brings together a set of paintings, sculptures, performances, videos and much more. The Barbican Center, an English cultural forum, exhibits more than 200 objects from the archives, revealing what Schneemann tried to express through her screams during the last decades, until her death in 2019. By re-viewing and re-living the internal and external conflict experienced by women, soldiers, children during the war in Vietnam and many others, the decision of the man who jumped from the World Trade Center on September 9th, 2001, through art, helps the public, the spectator, to imagine. In this imaginary space, a feeling of closeness develops, a desire to observe the same facts with different eyes, wearing someone else’s clothes, for just one day.

Schneemann’s work is lived, precarious like life, constructed like our perceptions, making its provocation revealing. As the exhibition title tells us, what is personal is political. As the artist demonstrates, in uniting mind and body, participation in the causes for which we fight develops further.

The exhibition takes us on a journey into Schneemann’s life, from the years spent in London, where he tests her first experimental forms of art, to the development of more politicized art, with direct criticisms of the civil war in Lebanon, to her own illness with cancer, a very political affair involving consensus, sadness, battles and lies, right up to the terrorist attack of 9/11. Schneemann reminds us that the interconnection of everything is retransformed depending on the context, yet is always made of pain, always considering war, and always human.

Condividi: