(English translation below)

Aria è una bambina dagli occhi grandi e l’aria sognante. Ha lo sguardo rivolto verso l’alto. Come tutti i bambini è curiosa, ingenua e si pone domande a cui noi adulti dobbiamo trovare risposte. Quando Aria è comparsa per la prima volta, dipinta su un grande muro all’ingresso del paese di Orvinio, piccolo borgo nel parco dei Monti Lucretili in Sabina, ha suscitato una varietà di reazioni. L’azzurro e il verde scelti dall’artista Diavù perché il volto di Aria si integrasse con il paesaggio e ne diventasse un elemento di continuità, non hanno frenato lo stupore e la perplessità dei paesani.  Si sono chiesti a chi appartenesse quel volto comparso all’ingresso del loro paese e cosa volesse comunicare loro. Se Aria sarebbe mai diventata una di loro, se l’avrebbero mai accettata come parte del loro amato Orvinio. Tra scetticismo e curiosità, domande, dubbi e apprezzamenti, a distanza di un anno, Aria è ormai, a tutto diritto, parte integrante del paese. I suoi colori che specchiano il cielo di Orvinio, il suo sguardo pieno di speranza, la sua presenza pura e trasparente, ricordano a tutti, orviniesi e non, quanto sia importante la natura intorno a noi.

 Aria è diventata quietamente parte di un paesaggio che, immerso nei monti Lucretili a pochi chilometri da Roma, è rimasto incontaminato nella sua bellezza e purezza. È entrata in dialogo con il cielo e le montagne che la circondano ma soprattutto con le persone che ogni giorno la accolgono nel loro sguardo. Aria non provoca, non rompe equilibri. Al contrario. Entra a far parte della natura che la circonda, se ne fa specchio e interpretazione. La ricerca del dialogo è una caratteristica dell’artista Diavù la cui arte sceglie di convivere con il contesto, assorbendone e riecheggiandone gli elementi.  Facendovi da contrappunto in un’intesa aperta, intenzionale e continua.

Ma perché parliamo di Aria in un blog sulle identità europee? Orvinio è un piccolo paese di trecento abitanti. Uno dei cento borghi più belli d’Italia, è ricco di tradizioni, eppure aperto a ciò che di nuovo giunge dall’esterno. Tappa di uno dei cammini più belli d’Italia – quello di San Benedetto – Orvinio di europei ne vede tanti: inglesi, francesi, tedeschi, svedesi, danesi, belgi, arrivano sui suoi sentieri a camminare, a ritrovare quel po’ di pace e raccoglimento che un cammino sa offrire. All’ingesso del paese Aria accoglie tutti, visitatori e abitanti, orviniesi e non. La sua presenza, che così efficacemente unisce arte e natura, è piena di suggestioni, idee, domande aperte e speranze. Nata grazie a un gruppo di cittadini orviniesi desiderosi di affidare alla street art di Diavù il messaggio di una Orvinio dall’aria pulita e incontaminata, Aria si è imposta con una presenza fatta di bellezza, educazione alla responsabilità, e aspirazione per un futuro più pulito dove tutti possiamo vivere e respirare meglio.

I pellegrini e coloro che si avventurano sul cammino di San Benedetto provenienti da molte parti d’Italia e d’Europa non sono tuttavia i soli ad avere il desiderio di viaggiare. Anche Aria desidera andare lontano, al di là di quel muro e di quel piccolo paese che l’ha vista nascere. Sogna di portare in Europa e in altre parti del mondo il suo messaggio di purezza e di tutela dell’ambiente.  Un progetto di mostre che includeranno disegni, dipinti, murales e workshop permetterà ad Aria di far circolare il suo messaggio di consapevolezza, le sue domande, e il suo sguardo in Europa e oltre.  Perché l’aria, così come la comprensione della sua importanza nelle nostre vite, sono beni comuni.

Sebbene ancora non sappiamo con esattezza dove andrà Aria, quali paesi e città visiterà, sappiamo che ora è approdata in Portogallo. Dal 5 settembre al 9 novembre l’abbiamo trovata, grazie all’organizzazione del Sete Sóis Sete Luas che ha sposato il Progetto ambientale e artistico di Aria, al Centro de Artes e Cultura del Ponte De Sor. Dal 21 novembre al 7 dicembre Aria si trova  al Centro Cultural de Montargil dove possiamo vedere anche altre immagini di retrospettiva che negli ultimi anni hanno affrontato il tema della sensibilizzazione ambientale.

La collaborazione proseguirà attraverso una serie di iniziative che hanno già visto l’artista Diavù impegnato sia in presenza che a distanza nella guida alla realizzazione del murale rappresentante Aria. 
Aria è un bene comune che nella sua bellezza, e nell’ingenuità dello sguardo che caratterizza l’infanzia, avvicina chi ne attraversa gli occhi all’idea di responsabilità ambientale. In futuro, l’artista spera di portare Aria in giro per l’Europa e per il mondo perché la sensibilità ambientale non ha confini. E proprio a questo serve l’arte. A dare voce alle coscienze e a superare le barriere.

ENGLISH VERSION

From Sabina to Portugal, Diavù’s mural painting on display until December 7

Aria is a little girl with big and dreamy eyes. She looks up toward the sky. Like all children, she is curious, naive, and asks questions to which the adults must find answers. When Aria first appeared, painted on a large wall at the entrance to the village of Orvinio, a small town in the park of Monti Lucretili in Sabina, she aroused a variety of reactions. The blue and green colors chosen by the artist Diavù so that Aria would integrate with the landscape and become an element of continuity did not prevent the villagers’ amazement and perplexity. They wondered to whom the face that appeared at the entrance to their village belonged and what it wanted to communicate to them. Above all, could Aria ever become one of them? Would they ever accept her as part of their beloved Orvinio? Between skepticism and curiosity, a year later, Aria is now, without a doubt, an integral part of the town. Her colors that mirror the sky of Orvinio, her gaze full of hope, her pure and transparent presence remind us of the importance of nature around us.

Aria has become, quietly, part of a unique landscape immersed in the Lucretili mountains a few kilometers from Rome that has remained uncontaminated in its beauty and purity. Aria has entered into dialogue with the sky and the mountains surrounding her, but above all, with the people who welcome her in their eyes every day. Aria does not provoke; she does not break balances. On the contrary, she has become part of it. The search for dialogue is a characteristic of the artist Diavù whose art chooses to live together with the context, being part of it, absorbing it, reflecting its elements while serving as its counterpoint in an open, intentional and continuous exchange.

But why are we talking about Aria in a blog about European identities? Orvinio is a small town of three hundred inhabitants. One of the hundred most beautiful villages in Italy, it is rich in traditions yet open to new input and ideas. House to one of the most beautiful walking trails in Italy – the Cammino di San Benedetto – Orvinio welcomes many Europeans: English, French, Germans, Swedes, Danes, Belgians, come to its paths to walk, to find that bit of peace that a walking trail can offer. At the village entrance, Aria welcomes everyone, visitors and inhabitants, both Orvinians and not. Her presence, which so effectively combines art and nature, is filled with ideas, open questions, and hopes. Born thanks to a group of Orvinians eager to entrust to the street art of Diavù the message of a clean and uncontaminated Orvinio, Aria has imposed herself with her beauty. She conveys education to responsibility and aspiration for a future made of pure air where we can all live and breathe better.

However, pilgrims and those who venture on the Cammino di san Benedetto from many parts of Italy and Europe are not the only ones who have the desire to travel. Aria also wants to go far away, beyond that wall and that small village that saw her birth. She dreams of bringing her message of purity and environmental protection to Europe and other parts of the world. A series of exhibitions that will include drawings, paintings, murals, and workshops will allow her message of awareness, her questions, and her unique look to reach out to others in Europe and beyond. Because air, as well as the awareness of its importance in our lives, are common goods

Although we still do not know exactly where Aria will travel, we do know that she has now landed in Portugal. From September 5 to November 9 we found her, thanks to the Sete Sóis Sete Luas organization that joined the Environmental and Artistic project of Aria, at the Centro de Artes e Cultura del Ponte De Sor. From November 21 to December 7 – Aria is at the Centro Cultural de Montargil where we can also see other retrospective images that have addressed environmental awareness in recent years.

The collaboration will continue through a series of initiatives that have already seen the artist Diavù engaged both in presence and from a distance in guiding Aria’s mural’s realization. In the beauty and the naivety of the unique gaze that characterizes childhood, Aria brings the idea of environmental responsibility and respect for nature. In the future, the artist Diavù hopes to take Aria around Europe and the world because environmental sensitivity has no boundaries. This is, after all, what art is for. To give voice to consciences and to cross borders.

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