Fino al 12 Giugno 2024, a Milano, Primo Marella Gallery presenta il Sonno Aureo di Alessandro Sicioldr. Con un testo introduttivo di Giuseppe Frangi, Sicioldr espone una serie di opere in cui rinnova e prosegue il proprio viaggio visionario.

Alessandro Sicioldr, Canto dei folli, 2020 – 2024, olio su lino, Al. 200 x La. 500 cm.

Le composizioni degli istanti sussurrati al suo pensiero, sono racconti senza segni d’interruzione. Rivelazioni nella ripetizione del gesto, in cui piccoli fuochi aprono vie allo sguardo trascinato dalla dolcezza di momenti d’incanto, in uno scenario di luci e di ombre, verso immagini misteriose che visitano l’anima. I corpi, delicatamente coperti dai panneggi ottenuti da uno studio delle pieghe, attraverso un preciso lavoro di chiaro scuro, abitano mistici territori dove avvengono enigmatici scambi di gesti, in luoghi depositari di tracce e indizi.

Alessandro Sicioldr, Il vento, 2024, olio su tela antica, Al. 60 x La. 85 cm.

Sicioldr, linguaggio raffinato,
la sensibilità

Sicioldr stende il colore come una membrana sottile modellata dall’aria. Ha un linguaggio raffinato, espressione di gusto e sensibilità nell’accostare anime scelte racchiuse in un corpo protetto e custode, a sua volta, delle risposte segrete nel tempo eterno del viaggio di ognuno. L’artista, come il poeta, accende una luce per poi sparire e abbandonare nella sua creatura le confessioni che appartengono alla storia dei luoghi, dove riti e cerimonie dipinte catturano l’interesse di chi guarda e lo trattengono nella bellezza stabilita dall’ordine di peso e misura.

Alessandro Sicioldr, Il Protettore, 2024, olio su lino, Al. 45 x La. 40 cm.

L’equilibrio universale della formula permette alla verità di splendere tanto più questa affondi nel mistero delle cose, nella regolarità e nell’eleganza scaturita dall’animo di un autore attento alla natura e all’essere umano. Ogni tela è frutto della sosta del passo di un uomo che stende al proprio ritmo il suo colore. Attorno alle fiamme antiche delle scene dipinte, si aprono i misteri su cui vegliare affinché ogni opera sia un messaggio da lasciare sulla terra come imponente macigno nello spazio del vissuto quotidiano, ineludibile simbolo d’evocazione di volti, idee, in un solo accenno lieve.

Alessandro Sicioldr, Il guardiano della porta rossa, 2024, olio su lino, Al. 30 x La. 20 cm.

Giardini, grotte, anfratti, porte, altari come luoghi dell’invisibile, veli che non nascondono ma alludono, soglie che invitano al volo, vento che soffia e scompiglia nuvole e vesti, non guardano ai fantasmi delle vite che li hanno preceduti ma ospitano storie di beatitudine. L’opera giunge come un’essenza spirituale che si compone ed esiste per volontà creativa prendendo corpo sulla superficie dall’atto guidato alla costruzione di teorie cromatiche composte in volumi ottenuti a strati di veli di colore.

Alessandro Sicioldr, Il velo, 2023, olio su lino, Al. 60 x La. 50 cm.

L’oro, gli azzurri, i verdi, i marroni, i rossi, le ocre creano luoghi e personaggi liberi dalle corrette rispondenze di misura deliziando lo sguardo con composizioni che si rivolgono a chi osserva. Sicioldr prosegue la propria ricerca per sviluppare una migliore traduzione dall’intelletto all’identificazione della purezza del pensiero sottratta a configurazioni spazio-temporali e che mantenga un dialogo aperto con chi guarda. Opere di respiro e discrezione abitate da figure dalla gestualità pacata, nutrite dalla luce spirituale, e che offrono all’umanità varchi d’accesso, limen per nuovi desideri, nuova immaginazione, per esperienze da condividere e di cui gioire. Codici dello spirito in una pittura sensibile, lirica, di atti che calpestano la terra in cui è sepolta la spada dell’Io, per l’ascesa del Noi dall’ombra e dalle rovine del mondo.

Alessandro Sicioldr, Il contatto, 2023, olio su lino, Al. 130 x La. 160 cm.

Nelle sequenze narrative è come se l’artista si fosse abbandonato al destino avendo permesso a Cloto di filare a suo piacere la sua sorte. Sicioldr sembra voler entrare nel cuore dell’altro senza riferimenti alla realtà che lo circonda; un fatto inconsueto per un giovane artista dalla così ricca fantasia di fascinose composizioni disposte con accuratezza sul palco di un teatro di personaggi che cercano l’incontro con il nostro sguardo, per ascoltarci e stimolare emozioni. Di fronte a questa ricerca si coglie il potere assoluto del colore, la sua forza innegabile di nutrire, appagare, rigenerare facendosi spazio dentro, dall’occhio all’anima.

Alessandro Sicioldr, La santa, 2023, olio su lino, Al. 200 x La. 240 cm.

I dipinti infiammano come mine, per le anime delle ombre, come ali, per le anime della luce; funzionano perché sono in ascolto con un cromatismo che sublima volti e sguardi rifuggendo il disordine creato da vortici di immagini. E’ purezza di una simbologia funzionale all’esaltazione di occhi inondati dal desiderio di luminosità, dove i corpi solidi dispongono alla riflessione sulla natura umana e i propri affetti attraverso le verità date da stesure sottili non oleose; si tratta di opere che non appartengono alla tradizione simbolica che indugia, con voluttà, in tratti, anatomie, prospettive spaziali, giochi luminosi realistici particolareggiati e profani, ma di quelle che si alimentano nel filo d’oro della tradizione in cui il Verbo si manifesta.

Alessandro Sicioldr, Il sonno aureo, 2024, olio su lino, Al. 70 x La. 90 cm.

In queste visioni le immagini misteriose ed enigmatiche affiorano, emergono e comunicano immobili cercando la mediazione tra cielo e terra nel passaggio di gestualità solenni. Il diavolo seduce, ma il divino è ieratico, sembra sussurrare Sicioldr. Se lo stile del demonio è sontuoso e fatto di tanti piccoli uncini che ti agganciano a una quantità di oggetti e sentimenti, quello del sacro è silenzioso, insondabile tanto da non poter essere espresso in concetti razionali; gli sarà concesso soltanto di indicare, alludere con gesti e simboli giunti da lontano, per essere salvati.

Chi è Alessandro Sicioldr

Nato a Tuscania (Italia) nel 1990, Alessandro Sicioldr si forma presso lo studio del padre, apprendendo i metodi ed i materiali della pittura e del disegno. Dal Surrealismo attinge l’irrazionalità e l’analisi della psiche; dal Simbolismo la dimensione onirica. Risulta chiara l’ispirazione al Manierismo ed ai pittori fiamminghi nell’uso del colore, della luce e nella minuziosità dei dettagli. Le tele rappresentano l’interiorità e l’inconscio del pittore: immerse in un’atmosfera talvolta contemplativa, talvolta caotica, figure misteriose fuori dal tempo riempiono solennemente lo spazio, un altrove indefinito, ricco di enigmi. Ciò che non si può adeguatamente definire né comprendere a parole viene abilmente impresso sulla tela, che diviene il mezzo indispensabile per raccontare all’osservatore visioni altrimenti indescrivibili. (Viviana Lipari).

La pubblicazione delle immagini fotografiche in questo articolo della Rivista Digitale ReWriters è stata autorizzata da Alessandro Sicioldr.

Condividi: