Dal 27 settembre al 2 ottobre 2022 al Teatro Vittoria di Roma in Prima Nazionale Canova svelato, per la regia di Cristiano Fagioli che firma le coreografie con Cristina Ledri. Una traslazione profetica e onirica delle opere del maestro. Ne parliamo con Cristiano Fagioli.

Canova in danza: a chi è venuta l’idea e come l’avete sviluppata?
Il nostro team creativo è composto da giovani sensibili al mondo artistico nella sua interezza, quindi non solo danza, ma tutto ciò che gravita attorno ad una crescita artistica complessa e completa: la musica, la pittura, la fotografia… la scultura. Quest’anno ricorrono 200 anni dalla morte di Canova e abbiamo voluto ricordarlo svelandone, attraverso il nostro progetto, le intuizioni e le opere. La costruzione di un viaggio onirico è lo strumento che è divenuto il marchio caratterizzante della Compagnia, utilizzato per diffondere i nostri messaggi. E’ un viaggio che induciamo nella mente attraverso l’illusionismo e nel quale lo spettatore si sente coinvolto grazie ad uno studio accurato della coreografia, delle luci, delle proiezioni. L’utilizzo di speciali pannelli riflettenti amplifica la “visione” trascinando il pubblico al centro del palco stesso, sulla scia del potere evocativo di musiche inedite.

Il vostro lavoro riscrive lezioni di geni del passato: in che modo?
Più che ad un “riscrivere”, mi piace pensare ad un “rivivere”. Indossare un abito, per poche ore, tempo di una serata in teatro: l’abito di questo grande maestro. Rivivere con lui, nella sua intimità, queste opere che si svelano, tra le sue mani, miti che ripercorrono la loro genesi e la loro simbologia, che si mostrano a noi, poi fissati nell’eterna memoria della storia, in una posa scultorea.

Dichiarate anche una aperta attenzione ai temi dell’ambiente: come lavorate per potenziare questo aspetto?
L’arte sensibilizza l’anima, è un’arma potente. In questo progetto, anche se implicitamente, facciamo vibrare con forza il nostro messaggio: l’importanza del rispetto per l’ambiente, la devastazione che porta l’odio e la guerra e la necessità di un utilizzo consapevole della digitalizzazione. Attraverso i viaggi illusionistici che vengono creati, come sopra vi ho spiegato, lo spettatore è trasportato nella narrazione vivendo e “sentendo” come protagonista. Diventiamo Icaro, volando verso mete senza pensare alle conseguenze delle nostre azioni, diventiamo gioia, bellezza eprosperità lasciandoci coinvolgere dalla gioiosa magia della vita, diventiamo Minotauro sopravvivendo, cibandoci di prede inermi, viviamo la storia di Amore e Psiche… Insomma, un viaggio che parla di eventi storici e di miti ma che ricalca gli stessi passi, le medesime strade che ogni giorno, ciascuno di noi è chiamato a scegliere, mai come oggi, con una crisi energetica, una crisi ambientale e una guerra in atto.

Chi produce e chi sostiene la danza oggi in Italia e quale pubblico vi segue?
Non vorrei perdermi in discorsi economici o politici, non è il mio mestiere. Penso però che il miglior modo per sostenere/produrre la danza, e più in generale il mondo dell’arte, è quello di sensibilizzare ed educare all’arte stessa le giovani generazioni. Non esiste seme più prezioso dell’esempio, dell’amore e della passione per questo lavoro per attivare una crescita propositiva di empatia verso il mondo: l’arte. Quindi il nostro pubblico non ha età: attraverso la disciplina antica della danza siamo proiettati in un viaggio onirico che parte dal presente per tendere al futuro. 

Quali sono i progetti futuri di Cristiano Fagioli, anche fuori dall’Italia?
Nel 2023 è prevista la realizzazione dello spettacolo H2OMIX in coproduzione con la Fondazione Teatri di Piacenza. Il mondo potrebbe affrontare una carenza idrica globale del 40% entro il 2030, per il riscaldamento globale e l’aumento dei consumi. È l’allarme lanciato dal Rapporto Mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2020. Partendo da questi dati e focalizzando l’attenzione su quello che è il progetto artistico e l’obiettivo sociale, RBR intraprenderà un viaggio scenico che si svilupperà  tra fluide illusioni, ma ispirato a solide certezze e responsabilità verso la Natura, con una particolare attenzione comunicativa nei confronti delle nuove generazioni.

Condividi: