In calendario presso la storica rassegna I Solisti del teatro, diretta dall’instancabile Carmen Pignataro e giunta ormai alla sua gloriosa ventisettesima edizione, sabato 24 Luglio va in scena No wags, una esuberante incursione nel mondo del calcio femminile ad opera di Piji, cantautore e poliedrico artista che, oltre alla carriera musicale, vanta al suo attivo moltissime partecipazioni a produzioni teatrali e cinematografiche. Lo incontriamo con entusiasmo:

Secondo Piji come riscrivono le donne le regole del calcio?
Bene. Lo stanno facendo davvero. Innanzitutto le calciatrici italiane, Sara Gama e le altre, che portano avanti una piccola grande rivoluzione iniziata decenni fa, ma che finalmente sembra compiersi sul serio e portare a un vero cambiamento. L’anno prossimo per la prima volta le donne del calcio italiano non saranno più considerate tecnicamente “dilettanti”, ma finalmente parte del mondo del professionismo sportivo. Questo non ha solo degli effetti pratici, sindacali e di sicurezza, ma anche degli effetti teorici nell’immaginario collettivo, raccontando finalmente una parità formale tra i generi, in attesa che prima o poi arrivi anche quella sostanziale. “NO WAGS. Il calcio non è uno sport per signorine” è uno spettacolo teatrale che gioca, nel suo piccolo, la medesima battaglia, cercando di indagare il corto circuito creatosi nel tempo che ha portato il calcio ad essere (mi viene da dire SUO malgrado) l’avamposto più impenetrabile del maschilismo tutto. Vogliamo provare per una volta a far parlare di calcio le donne, visto che di solito sono emarginate da quello che sembra essere il più sessista dei mondi? È come se nel calcio una donna avesse diritto di cittadinanza solo se velina, magari meglio se quasi muta, magari meglio se moglie di un calciatore uomo. Una telecronista esperta, ex calciatrice, può commentare la finale degli europei solo se i titolari sono indisponibili per malattia, ma se pensiamo che fino a pochi mesi fa sarebbe stata impossibile perfino questa ipotesi, stiamo comunque vivendo passi da gigante.

Mogli di e fidanzate di e’ la cattiva abitudine che cerchi di sventare nella tua nuova proposta: raccontacela.
Il termine “wags” è l’acronimo di “wives and girlfriends”, ovvero un modo squalificante di riunire sotto un’etichetta a mio parere sessista tutte le mogli e le fidanzate dei calciatori, un modo per fare gossip raccontando l’eterno stereotipo di velina&calciatore. “Mogli di” e “Fidanzate di” mi sembra un modo degradante di etichettare delle ragazze in funzione del loro uomo e siano esse soubrette, presentatrici o scienziate poco importa, quando diciamo “No Wags” proviamo a dire ironicamente “no” a questa parola, a questa dicitura completamente sbilanciata. Il sottotitolo è “Il calcio non è uno sport per signorine”, frase del 1909 coniata dal calciatore Guido Ara, ma noi barriamo quel “non” dato che non riusciamo proprio a immaginare possibile che dal 1909 a oggi, in fatto di parità di genere nel gioco del calcio, poco o niente sia cambiato.

Come hai scelto la tua squadra di… signorine?
Ho fatto una specie di appello su Facebook chiedendo in maniera misteriosa quale delle mie amiche attrici fosse esperta di calcio o giocasse a pallone e la squadra è venuta fuori quasi da sé. La “rosa” è anche più ampia delle 11 titolari che andranno in scena il 24 luglio ai Giardini della Filarmonica in questa anteprima (Cristina Chinaglia, Chiara Tomarelli, Chiara Gioncardi, Barbara Folchitto, Roberta Pompili, Floriana Corlito, Barbara Ciacci, Giada Lorusso, Vanessa Cremaschi, Mariachiara Di Mitri, Claudia Campagnola). Sono attrici incredibili, molte le conosco e ci collaboro da anni, altre le incontro per la prima volta e devo dire che in prova si sente un’energia strepitosa, fatta di grande professionismo e giocosità, si ride molto, sia in scena che fuori scena, ma si sente un grande rigore da ognuna di loro e perfino un pizzico di responsabilità nel sapere che ogni battuta, ogni gesto, ogni risata, ha dietro un tema simbolico che parte dal calcio, ma come metafora della società intera. Mi sento come l’allenatore di un dream team, con la grande gioia di avere tante campionesse in campo, ovvero sul palco.

Il tuo testo intreccia la comicità alla musica come alla cronaca, accenna a questi due aspetti.
Io faccio innanzitutto il cantautore e il musicista e questo spettacolo teatrale non poteva mancare di un lavoro musicale (spero) accurato. L’ho fatto insieme ad Egidio Marchitelli, io, lui e il nostro fonico Mimmo De Mattia formiamo la “quota blu” di questa compagine. Con Egidio abbiamo selezionato e riarrangiato per chitarra sola e loop (Egidio stesso sarà sul palco) una serie di musiche e canzoni di rimando calcistico, dalla sigla “Stadium” di Domenica sprint a “Amico Hooligano” di Elio e le storie tese, passando per De Gregori, White Stripes e Ligabue. L’effetto è un amarcord straniante, mescolato al live painting di Roberta Gentili che cerca di rendere artistiche e pittoriche le geometrie colorate di questo mondo. Per quanto riguarda la comicità, andare ad indagare i dettagli del perché negli anni si siano incancreniti certi stereotipi folli fino a reificarsi, fa già ridere così per me, anche se è ovviamente un riso amaro.

Esistono ancora gli “sport per signorine”?
Sia i signorini che le signorine credo possano fare ogni sport. E la cosa mi sembra talmente ovvia da essere ridicolo ogni momento in cui qualcuno non la trovi ovvia, vedi le tante gaffe sul calcio femminile che negli anni hanno fatto calciatori e presidenti di Federazione. NO WAGS in realtà è una formazione mista che cerca di ragionare sul punto di vista femminile in merito allo sport più amato dagli italiani. Quindi era semplicemente normale che ci fossero più donne che uomini. Le formazioni miste sono belle. Mi ricordano certe splendide partite miste di calcetto che facevamo al liceo.

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