(English version below)

Nel 2023 è uscito l’ultimo film ad oggi di Ken Loach, The Old Oak. Dopo Io, Daniel Blake e Sorry We Missed You, Loach continua a usare il mondo del cinema per contribuire alla sua visione del mondo, che pone la giustizia sociale al centro di qualsiasi dibattito.

“The Old Oak”, l’accoglienza ai rifugiati siriani nel Regno Unito

Il film si trova al cinema e online. Racconta una storia di disperazione, di radicalizzazione e povertà causata dalle stesse vittime che creano questa divisione. Parla dell’accoglienza offerta ai rifugiati siriani che arrivano nel Regno Unito, lasciati a navigare ostello dopo ostello senza supporto sociale, benvenuti con commenti razzisti e disdegno.

Il regista non dà la colpa al tipico borghese bianco di pelle. Anzi, invita lo spettatore a cogliere le somiglianze tra la situazione della classe lavoratrice inglese, abbandonata da una struttura sociale che ormai si concentra sulla soddisfazione dei bisogni, e dei desideri, dei ricchi, e quella dei rifugiati. Entrambi si trovano isolati, ignorati dai governi di destra consecutivamente tralascianti che hanno determinato politiche inglesi contemporanee, dalla partenza dell’Unione Europea al piano di mandare rifugiati in Rwanda, fino ad oggi. 

Rabbia e speranza, diritti e libertà

C’è rabbia e tanta speranza – una gentilezza sviluppata dall’umanità dell’essere, dalla curiosità per l’altro e la volontà di condividere con coloro che hanno lasciato tutto alle spalle per potere vivere. Il film di Loach parla di come gestire crisi presenti e passate – come interagire con coloro che vengono da lontano, e dimostra che la lotta contro un sistema strutturale oppressivo ai diritti e le libertà del cittadino del mondo, dovunque venga, è una sola.

Crediti: Socialist Appeal

ENGLISH VERSION

The Old Oak: compassion and resistance

Ken Loach’s latest film to date, The Old Oak, was released in 2023. After I, Daniel Blake e Sorry We Missed You, Loach continues to use the world of cinema to contribute to his vision of the world, which places social justice at the center of any debate. The film can be found in cinemas and online. It tells a story of desperation, radicalization and poverty caused by the very victims who create this division. He talks about the welcome given to Syrian refugees arriving in the UK, left to navigate hostel after hostel without social support, greeted with racist comments and disdain.

The director doesn’t blame the typical white-skinned bourgeois. Instead, it invites the viewer to grasp the similarities between the situation of the English working class, abandoned by a social structure that focuses on satisfying the needs and desires of the rich, and that of refugees. Both find themselves isolated, ignored by the consecutively negligent right-wing governments that have shaped contemporary British policies, from the departure from the European Union to the plan to send refugees to Rwanda, right up until today.

There is anger and a lot of hope – a kindness developed from the humanity of being, from curiosity for the other and the willingness to share with those who have left everything behind in order to live. Loach’s film is about how to manage current and past crises – how to interact with those who come from afar, and demonstrates that the fight against a structural system oppressive to the rights and freedoms of the citizen of the world, wherever he comes from, is only one.

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