Alla Straperetana 2023 l’arte è donna: da qui una riflessione sull’arte pubblica
A Pereto, in Abruzzo, Ultramoderne è l'ultima edizione della Straperetana, tutta al femminile con opere di 18 artiste. Fino al 10 settembre.
A Pereto, in Abruzzo, Ultramoderne è l'ultima edizione della Straperetana, tutta al femminile con opere di 18 artiste. Fino al 10 settembre.
“Ultramoderno è, nella definizione del dizionario italiano Olivetti, quanto di più moderno esista, una parola che ricorda impeti avanguardisti e desiderio di futuro”.
Per l’edizione 2023 di Straperetana, manifestazione che dal 2017 porta opere di arte contemporanea a Pereto, un paesino dell’Abruzzo, è stata scelta una mostra tutta al femminile, con la raccolta di una trentina di opere di 18 artiste di diversa età e provenienza (Sonia Andresano, Ruth Beraha, Tomaso Binga, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Francesca Chiola, Maria Adele del Vecchio, Sara Dias, Ra di Martino, Satya Forte, Maria Lai, Veronica Leffe, Giulia Mangoni, Eva Marisaldi, Elisa Montessori, Lulù Nuti, Cloti Ricciardi e Maddalena Tesser).
“La scelta di dedicare, con la mostra ULTRAMODERNE, l’edizione 2023 di Straperetana a diciotto artiste, può essere intesa come la dimostrazione di un comune sentire. Abbiamo scelto artiste molto diverse tra loro, che abbracciano quasi quattro generazioni, ma i cui linguaggi sconfinano l’uno nell’altro, evidenziando come, alcuni temi rimangano nel corso del tempo familiari, naturali, costantemente contemporanei. Il corpo, il pensiero intimo, i luoghi domestici, la cura, la lettura di sé, attraversano tutti i lavori in mostra, restituendoci una sensibilità comune, che si sovrappone” (Paola Capata e Delfo Durante, fondatori e organizzatori dell’evento).
Straperetana sviluppa un modello di interazione con la comunità non solo attraverso lo sviluppo logistico dell’esposizione (tra strade, piazze e palazzi di Pereto), ma anche con la presenza di studentesse dell’Accademia de L’Aquila (Satya Forte, Sara Dias e Francesca Chiola) e di artiste che hanno trascorso periodi di residenza a Pereto (come Anouk Chambaz e l’italo brasiliana Giulia Mangoni).
Il manifesto scelto per questa edizione, realizzata da Veronica Leffe, rappresenta la filosofa/matematica Ipazia, ancora oggi emblema di indipendenza e libertà di pensiero.
Su Paola Capata, gallerista ed imprenditrice dell’arte, sulla nuova sede a Roma della galleria Monitor si è già parlato.
Straperetana offre lo spunto per una riflessione sulla cosiddetta arte pubblica, da tempo ormai identificata solo con la cosiddetta street art, oppure con operazioni più o meno discutibili (ricordate la polemica sorta un paio di anni fa intorno alla statua femminile, ammiccante e sexy, dedicata alla spigolatrice di Sapri?).
In generale, per arte pubblica si intende una forma di arte (scultura, installazione, street art, ecc..) che ha la sua collocazione naturale in spazi pubblici (strade, piazze, palazzi, ecc.), generalmente di grandi dimensioni.
Spesso l’arte pubblica ha importanti sponsorizzazioni, necessarie per la loro realizzazione e mantenimento.
L’arte pubblica dovrebbe stare all’interno della sfera pubblica, essere accessibile e, possibilmente, anche stimolare il pubblico, aumentando la sua consapevolezza, magari coinvolgendolo, sempre nel rispetto del contesto e dell’ambiente in cui si trova.
Su un piano più prettamente concreto, l’arte pubblica può diventare occasione di sviluppo, inteso come creazione di relazioni tra individui (non solo gli addetti ai lavori), associazioni e istituzioni pubbliche, consentendo la riscoperta e il recupero di luoghi e paesaggi.
Se questi sono i desiderata, la realtà spesso costringe ad un confronto con l’altra faccia della medaglia.
L’arte pubblica può ridursi ad un prodotto che deve semplicemente soddisfare interessi politici ed economici che hanno finalità non necessariamente allineate al progetto stesso o, peggio, può ridursi ad un oggetto decontestualizzato dal sito che lo ospita, estraneo e passibile all’incuria o al vandalismo.
La bellezza di un’antica Venere può forse riscattare una montagna di stracci dal loro status di rifiuti grazie alla genialità di Michelangelo Pistoletto, ma abbandonata a sé stessa, nulla può contro l’ignoranza, l’indifferenza o la disperazione.
VADEMECUM
STRAPERETANA 2023 – VII edizione – Pereto (provincia dell’Aquila).
ULTRAMODERNE: Sonia Andresano, Ruth Beraha, Tomaso Binga, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Francesca Chiola, Maria Adele del Vecchio, Sara Dias, Ra di Martino, Satya Forte, Maria Lai, Veronica Leffe, Giulia Mangoni, Eva Marisaldi, Elisa Montessori, Lulù Nuti, Cloti Ricciardi, Maddalena Tesser.
8 luglio – 10 settembre 2023.