Oggi, vi parliamo di un nuovo museo, il MIDA, vero esempio di riscrittura dell’immaginario: è infatti il primo museo in Europa interamente dedicato alle donne artiste (solo negli Stati Uniti, a New York e Washington, sono presenti due esposizioni permanenti dedicati all’arte al femminile).

Forse non sapete che le gallerie che espongono solo donne, nel mondo, si contano sulle dita di una mano. Su 15 artisti rappresentati nelle gallerie, il 90 per cento sono uomini. Le personali dedicate a donne sono soltanto il 25 per cento del totale. Nel 2016, l’opera di una donna, in Italia, era quotata 179mila euro, mentre quella di un uomo 4 milioni e 685mila euro. E oggi le cose stanno ancora più o meno così.

Aperto dal 21 aprile, il Museo Internazionale delle Donne Artiste (MIDA) a Ceresole d’Alba (Cuneo) ospita una selezione di opere di alcune tra le più interessanti artiste italiane e straniere. Da Berthe Morisot a Susanne Valadon, da Sonia Delaunay a Marina Abramovic, passando per Jenny Holzer, Carmen Gloria Morales, Beverly Pepper, Rabarama, le cinesi Zhang Hongmei, Xiao Lu, l’Indiana Washigha Rason Singh.

Ci dispiace però dirvi che è diretto da un uomo, anche se parliamo del meritevolissimo Vincenzo Sanfo, curatore di fama internazionale: è affiancato da un comitato consultivo e ha l’incarico di portare in luce la creatività femminile, non sempre valutata nella giusta dimensione, come la nostra galleria, Crumb Gallery, sa bene, essendo la prima in Europa dedicata solamente ad artiste donne.

Il Mida coinvolge anche il centro cittadino con installazioni e sculture diffuse e poi, ogni anno, con piastrelle ed elementi relativi ad artiste non esposte nello spazio museale ma degne di essere ricordate (un QR code accanto all’installazione permetterà di conoscere le loro storie).

Artiste così importanti hanno potuto raggrupparsi insieme grazie alla collaborazione con collezionisti privati: dipinti, disegni, sculture, ceramiche, installazioni, video, fotografie, acqueforti e opere grafiche racconteranno la complessità del mondo creativo femminile. L’ambiente – la Chiesa della Madonna dei Prati – aiuta la suggestione, e la collaborazione con il già presente MuBatt, Museo della Battaglia di Ceresole, aiuterà il MIDA a consolidarsi velocemente.

Occorre ridurre il gap tra uomini e donne nel mondo dell’arte contemporanea, e uno spazio che promuova, divulghi, sostenga ed esponga pittura, sculture, fotografie, installazioni e performance di artiste è importantissimo: se negli anni Ottanta per una donna artista era impossibile anche solo sopravvivere, oggi sono passati quattro decenni, ma il binomio artiste/mercato resta ancora molto complicato.

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