Nel momento in cui sento scattare ripetutamente la pistola rifornimento gasolio indosso una maglietta con l’immagine visibile qui sopra. Il dado ormai è tratto. Più che il dado, un danno di 1000 euro. Così la nostra vacanza si interrompe bruscamente alla prima stazione di servizio, sul confine con la Slovenia.
Si vede che dovevo per forza scambiare il bocchettone dell’acqua con quello del carburante per rendermi conto della mia evidente incoerenza.

Ma come? Vado in giro a lanciare un messaggio di sostenibilità ben stampato sul petto e intanto consumo decine e decine di litri di gasolio che allegramente brucio con un mezzo gigantesco che porta a spasso la mia piccola famiglia? Una banale distrazione può costare cara ma può anche svelarci alcuni aspetti che in genere riteniamo superflui, come la conseguenza dell’incongruenza delle nostre azioni. Tanto più che sono stati proprio i due capifamiglia a noleggiare il camper in questione, gli stessi che tanti anni fa hanno ideato e realizzato il logo in questione, stampato poi su migliaia di magliette della FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Come aggravante ci metto pure tutte le Critical Mass a cui ho partecipato, nell’epoca in cui abitavo in città.

Se avessimo impegnato lo stesso budget per una vacanza in bicicletta, minimo minimo potevamo goderci una decina di giorni con meno chilometri alle spalle ma con tanta più soddisfazione nel compiere un bel tragitto. Tanto più sudore ma molto meno stress, dovuto alla guida di un veicolo ingombrante senza aria condizionata, a fare slalom tra i centinaia di TIR lungo un autostrada rovente che non finisce mai. Non me ne vogliano i camperisti convinti, capaci di godersi una splendida vacanza in luoghi naturali affascinanti, se pensiamo al loro impatto ambientale paragonato con, che ne so, quello di una crociera? O di uno megayacht? Del turbinio di moto ad acqua che impattano anche i timpani? Per non parlare delle jeep, dei jumbo e dei jet! Ad ognuno la libertà di scegliersi le proprie vacanze come abbiamo fatto noi, in fondo un capriccio compensa le dure fatiche e si può anche chiudere un occhio…

Ma non due, non è possibile farsi abbacinare da un sito web di noleggio low cost di camper usati. Anche la curiosità si può pagare cara, quella di provare l’ebbrezza di un viaggio con un mezzo che ti permette una totale indipendenza, o quasi, visto che abbiamo scoperto che non si può più pernottare dove ti pare come una volta. Perché quindi non riproporsi un’altra vacanza in bicicletta? Perché il bimbo è diventato grande e non ci sta più nel seggiolino? Perché le gambe non sono più quelle di un tempo? Ora ci sono le biciclette a pedalata assistita e queste giustificazioni non sono più plausibili per chi si sente inesorabilmente meno giovane ed energico.

Tant’è che la popolazione del mondo più sviluppato, causa l’età che avanza e l’abitudine ad avere tutto subito e senza sforzo con il semplice ausilio di una card, lentamente si disabitua ad un certo tipo di scelte che presuppongono un certo sforzo fisico. Abituati a farsi scarrozzare, i vacanzieri sono sempre meno sostenibili. Non solo l’atto di pedalare, ma anche quello di remare, di camminare lungo le vie tracciate dai nostri avi, nei saliscendi delle montagne, di scalare, di andare a cavallo, a vela, in apnea nel mare o a firmare un libro di vetta. Parlo sia dei boomers che si sentono inadatti ad impegnare le loro forze fisiche sia della generazione X che mette su famiglia e per questo si impigrisce, anche se non c’è apparentemente un nesso tra il mantenimento della prole e la rinuncia a vacanze avventurose in mezzo alla natura, quella vera.

Concludo questo blog autoreferenziale ma non troppo, citando l’oracolo che ci è capitato consultando il libro de I Ching, perché da questa nostra disavventura possa davvero scattare in noi la consapevolezza che scorgendo in se stessi qualcosa di male è opportuno spogliarsene. Così ci si libera dal male. Questo mutamento etico è il più importante accrescimento della personalità.

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