Netflix presenta la terza stagione di Machos alfa, una serie tv spagnola firmata da un fratello e una sorella, Alberto e Laura Caballero, che esplora con irresistibile umorismo le sfide dell’identità maschile nel mondo contemporaneo. La storia segue quattro amici quarantenni (bianchi, cisgender, eterosessuali) alle prese con partner, famiglia e amanti, e le nuove dinamiche di genere.

Chi sono i “Machos alfa”

Nati negli anni Ottanta e beatamente cresciuti nel sessismo e nel patriarcato, sono abituati al loro privilegio e si sentono spaesati dai cambiamenti sociali e decidono di iscriversi a un corso di decostruzione della mascolinità tossica. Santi, Gorka Otxoa, ha appena divorziato e decide di buttarsi nel dating online suggerito dalla figlia adolescente e bisex; Pedro, Fernando Gil, è stato appena licenziato e la sua compagna diventa un’influencer, più ricca e famosa di lui; la moglie di Raúl, Raúl Tejón, vuole una relazione aperta, mentre Luis, Fele Martinez, ha un matrimonio stanco con due figli e una moglie che lo tradisce.

In questa nuova stagione, i quattro amici decidono di abbandonare i consigli della terapia e, dopo aver tentato di inventare un fallimentare corso sulla rivendicazione della virilità perduta, tornare alle vecchie abitudini.

La vera rivoluzione

Ve la consiglio, Machos alfa: è una serie che si distingue tra le altre non solo per il contenuto fortemente attuale e il registro anticonformista, ma perchè prende una posizione urgente e necessaria, dicendoci, come ha spiegato bene anche Francesca Cavallo nella bellissima lectio qui sotto, messa in scena al ReWriters fest. 2024, che la vera rivoluzione non è tanto distruggere il privilegio eteropatriarcale ma diventare consapevoli che il patriarcato intossica non solo le donne e le relazioni con le donne ma anche (e forse soprattutto) gli uomini.

Andrea Nathan Feltrin, proprio come il coach che nella serie aiuta i maschi alfa a decostruire la loro mascolinità tossica, frutto di sessismo e omofobia, suggerisce di passare dal modello monogamico delle relazioni al modello poliamoroso e queer:

In un mondo in cui il femminicidio è una tragica realtà costante, le radicate norme patriarcali e il persistente controllo ossessivo nelle relazioni richiedono una completa rivisitazione, occorre esplorare modelli relazionali e affettivi alternativi. Questi modelli possono stimolare una profonda riflessione sulla complessa rete di pregiudizi e violenze che affligge il cuore della nostra società. Come persona poliamorosa e queer, nel contesto della mia sfida al sistema mononormativo, fino a tempi recenti ho focalizzato la mia attenzione principalmente sulla tossicità della gelosia. L’ho considerata non come un sentimento da esaminare con attenzione, ma piuttosto come uno strumento utilizzato per giustificare il controllo esercitato sui propri partner, e non solo“.

Non vedo l’ora di vedere anche questa terza stagione perchè le prime due (consigliatemi dalla mia ennesima psicoterapeuta) sono state ottima scusa per rimettere in discussione con mia moglie una serie di credenze e certezze, pur non appartenendo alla categoria rappresentata (appunto maschi, bianchi, cisgender ed eterosessuali): questo per dire che, tra una risata e l’altra in leggerezza, Machos Alfa è una buona occasione di confronto per chi è in una qualsivoglia relazione per decostruire bias e pregiudizi e liberarsi da stereotipie di cui spesso nemmeno si è consapevoli.

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