100 anni fa ci ha lasciati Eleonora Duse, una delle più grandi attrici della storia del teatro mondiale. Il centenario è stato inserito nella lista degli anniversari a cui l’UNESCO sarà associato nel 2024-2025.

L’attrice, a cavallo tra Ottocento e Novecento, è stata una diva del teatro, capace di rivoluzionare il mestiere della recitazione a livello internazionale. Un fascino irresistibile anche per Gabriele D’annunzio che la rese musa di molte sue poesie. Di lei ci restano poche testimonianze, tra le quali un film, l’unico che ha fatto. Ma presto la sua storia verrà raccontata in un biopic.

Eleonora Duse, la vita

La vita di Eleonora Duse nasce nel teatro e lì rimane. Figlia di teatranti è sul palco già a 5 anni. A 20 la prima compagnia di cui è a capo. Poi fa parte della Compagnia Semistabile di Torino, e anni dopo fonda con Flavio Andò La compagnia della città di Roma. Riscrive e adatta testi francesi dalla forte natura borghese. Mostra l’ipocrisia di una società il cui dio è il denaro. Mette in luce una serie di straordinari ruoli femminili come Teresa Raquin di Émile Zolà o la Giulietta e la Cleopatra shakespeariane. Già cent’anni fa Eleonora Duse con la sua recitazione metteva in discussione tra il pubblico il ruolo della donna, trattandolo con sensibilità e grande rispetto. Lei stessa una volta disse:

Senza la donna non va niente. Questo l’ha dovuto riconoscere perfino Dio.

Eleonora Duse

Una carriera costellata di successi e amore segreti, come quello intrattenuto con Gabriele D’Annunzio. Una storia difficile che sboccia solo 13 anni dopo il loro primo incontro e che avrà anche vita breve. Eppure in questi pochi anni l’amore sembra diventare morboso. I due stringono un rapporto di amore e odio, di dipendenza e di necessario allontanamento. I due si rincontrano a Milano nel 1922 ma solo due anni dopo Eleonora Duse morirà. In molte lettere che i due si scambiano è evidente la passione e il dolore che ha legato questi due artisti. Così scrive D’annunzio nel Libro Segreto, diario autobiografico e sua ultima opera, per descrivere l’amore nevrotico, morboso e quasi patologico provato per Eleonora Duse:

Voglio possederti come la morte possiede

Il Metodo Duse

Oggi si guarda spesso ai teorici russi quando si tratta di teoria teatrale. Ma raramente ci si ricorda che questi ammiravano gli attori italiani. Stanislavskij stesso riteneva che gli attori italiani fossero il riferimento più alto a cui ispirarsi, e perciò è facile pensare che prima di scrivere il suo celebre metodo, l’attore e regista russo abbia visto Eleonora Duse.

E possiamo dunque anche spingerci a credere che molto del teatro contemporaneo nasca proprio da lei. Il successo che ricevette dal pubblico e l’approvazione continua della critica dimostrano che Eleonora Duse non è stata solo una grande attrice ma deve aver messo in atto un tipo di recitazione sconvolgente per l’epoca. A 100 anni di distanza ci viene automatico immaginare che ciò che all’epoca fosse così innovativo e sconvolgente oggi probabilmente sarebbe superato.

Tuttavia bisognerebbe considerare lei e la sua recitazione a noi lontana solo anagraficamente. Lo scrittore e drammaturgo russo Anton Čhecov spese complimenti nei riguardi della Duse sottolineando come, anche se recitasse in italiano, il suo modo di esprimersi era così chiaro da risultargli perfettamente comprensibile. Una caratteristica questa che evidentemente ancora oggi ci lascerebbe a bocca aperta.

Eleonora Duse

Eleonora Duse e il cinema

Eleonora Duse prima di porre fine alla sua carriera partecipò anche ad un film, Cenere regalandoci la sua unica interpretazione cinematografica. Un film muto risalente al 1916 diretto da Febo Mari tratto dall’omonimo romanzo Cenere di Grazia Deledda. Online si trovano video di questo film che tuttavia ci danno solo un assaggio di ciò che Eleonora Duse era. Un film in bianco e nero, muto, in cui la divina in tarda età non può ovviamente esprimersi nell’arte teatrale che la rese tanto famosa. Un paradossale modo di poter guardare una delle più grandi attrici teatrali della storia, relegata nella giovane immagine cinematografica, che di teatrale aveva davvero ben poco.

Nel 2024, a 100 anni dalla sua morte, Pietro Marcello prova a far rivivere sullo schermo la storia dell’attrice Eleonora Duse detta la divina. Il 4 Marzo sono iniziate le riprese. Il film è prodotto da Palomar e Avventurosa. La sceneggiatura è firmata Letizia Russo, Guido Silei e Pietro Marcello. Difficile dire altro sul film e la sua trama. Per ora possiamo aggiungere solamente che nei panni della protagonista ci sarà Valeria Bruni Tedeschi. E sebbene un biopic sia sempre un impresa difficile da compiere, cercare di farci vedere sullo schermo un talento geniale, che fino ad ora abbiamo solo immaginato, desta molta curiosità e interesse.

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