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Si ispira all’universo di Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà della Compagnia Atacama, scrittore, drammaturgo, regista cileno, indagatore della psicomagia. Allievo di Marcel Marceau, suo assistente e più stretto collaboratore, è quindi da sempre attento conoscitore del gesto. Parla di cose profonde senza tanti intellettualismi e scrive il romanzo omonimo, un’autobiografia quasi onirica che insieme al suo Cabaret Mistico, conduce in territori oscuri e luminosi, al limite del magico e del filosofico

Ed è proprio attraverso una rilettura mistica e contemplativa di questa ricerca, che la Compagnia traspone sul palcoscenico conflitti, innocenza e violenza, tra poesia e grottesco. Sulla scia di queste suggestioni, quattro danzatori restituiscono allo spettatore lo sguardo visionario di Jodorowsky, costringendoci a una riflessione sulla condizione umana generale e, inevitabilmente, su quella presente. 

La loro danza riparte da Galleggio, annego, galleggio, dal Cabaret Mistico, con un uomo che corre sulla scena, ne esplora l’essere, le sue fragilità e i suoi eroismi, raccontando brevi storie di diverse culture che hanno tutte un unico denominatore: l’umanità. Suddiviso in più momenti, alternando buio, luci e personaggi, l’immaginario Jorodowskyiano si trasla nel contemporaneo, sottolineando la velocità dell’oggi che spesso intrappola e paralizza, fino a risucchiare le energie e a trasportarci, infine, in una dimensione confusa e narcotizzante. La partitura coreografica, di pari passo con la musica, scruta la scrittura di Jodorowsky, la evoca e, su questa, improvvisa e personalizza, allontanandosi dal testo stesso e creandone uno nuovo. Smarrimento, blocco, distanziamento – sottolineati da un cerchio luminoso sul palco che rimanda a quell’antico circolo della magia cerimoniale, alle atmosfere tragicomiche circensi ma anche alla costrizione dello spazio attuale – nello spettacolo si rintracciano tutti i temi di questo 2020, con la crisi di ogni certezza, la lotta, la solitudine individuale e collettiva, i respiri affannosi e un grammelot forviante ma salvifico.

Secondo quell’assioma della psicomagia – che attinge da surrealismo e dadaismo, conservandone la follia – per cui l’inconscio funziona per metafora e associazione simbolica, ci si accorge di quanto l’arte permetta al reale di agire sulla mente. Le scene più cupe vengono scacciate da una danza gitana, allegra, malinconica solo un po’ e fortemente speranzosa. In questo ottimismo ballato, si scorge la rivoluzione poetica di Jodorowsky,  un pazzo profondamente convinto della capacità terapeutica dell’arte (e non solo puramente estetica). E in una dimensione di isolamento, è proprio vero che la danza aiuta a unire anima e corpo, emozione e pensiero: è fatta di questo, si nutre di questo, seguendo una linea profondamente poetica, di teatro, passi e musica.

La danza della realtà, tra gli ultimi spettacoli di questa edizione pandemica del Festival Internazionale Danza Contemporanea, è un dialogo con l’inconscio. Seppur in streaming, che catapulta in una dimensione paradossale e destabilizzante per via della presenza-assenza dello spettatore che nega il palpabile comune sentir(e)si – con l’entrata finale in scena dei danzatori che ringraziano un pubblico intangibile, senza però prenderne gli applausi – lascia senza fiato ma riesce ugualmente nell’intento di mettere in primo piano l’arte che, attraverso il corpo, racconta bellezza e diversità umane: la danza.

Festival Internazionale Danza Contemporanea – Paesaggi del corpo, in diretta streaming alle ore 17,30 e alle ore 21 dal Teatro Artemisio Gian Maria Volonté, Velletri (RM), fino al 24 novembre 2020

LA DANZA DELLA REALTÀ – Compagnia Atacama
Ideazione, coreografia, regia, luci di Patrizia Cavola, Ivan Truol
con Marco Cappa Spina, Nicholas Baffoni, Valeria Loprieno, Camilla Perugini
Musiche originali: Epsilon Indi 
Costumi/Scene: Milena Corasaniti
Amministrazione: Letizia Coppotelli  
Organizzazione: Emanuela Mino 
Management e distribuzione: Theatron 2.0 
Produzione: Atacama 
Con il contributo di MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Dipartimento dello Spettacolo Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili in coproduzione con Paesaggi del Corpo – Festival Internazionale Danza Contemporanea
Residenze: La Scatola dell’Arte

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