La grazia di Mariangela Melato: il film su Alda Merini per ricordarla
Mariangela Melato, la Decima Musa che manca al cinema, al teatro e all'Italia. La ricordiamo con il docufilm girato in presa diretta nella casa di Alda Merini.
Mariangela Melato, la Decima Musa che manca al cinema, al teatro e all'Italia. La ricordiamo con il docufilm girato in presa diretta nella casa di Alda Merini.
“La Melato è il sorriso, il pianto e la bellezza della poesia”. Così una commossa Alda Merini commentava la visione del nostro film Una donna sul palcoscenico in cui Mariangela Melato recitava poesie inedite della Poeta dei Navigli.
Era il 2009, il film venne presentato al Festival di Venezia e ad oggi rimane l’ultima testimonianza-testamento di Alda Merini. Un dono aver lavorato con Mariangela Melato, ricordo la commozione che aleggiava durante le riprese.
La Melato amava molto le poesie di Alda Merini, le sentiva sue, in particolare pianse per i versi L’anima della Luce.
“Sul pavimento aspro della vita, mentre ho i piedi sanguinanti e lontani, a volte scende un tuo pensiero distratto che è come un petalo di rose che addolcisce i miei giorni. Tu non fai solo trucioli e vetro ma un po’ come Pinocchio con la tua fotografia mi hai dato l’anima, solo che io sono scappata e sono finita in bocca alla balena dai mille volti”.
Con il produttore Angelo Tumminelli decidemmo di lasciare nel film anche il suono del sospiro commosso di Mariangela Melato.
Una donna capace di donarsi, con consigli e intuizioni, grazie al suo genio artistico. Poi l’umiltà, la cultura, la bellezza, l’eleganza, l’amore per la musica, l’impegno civile e la grande ironia. Il giorno dei funerali ho ricordato al mio amico e maestro Renzo Arbore i versi di Alda per Mariangela “la Melato è il sorriso, il pianto e la bellezza della poesia”. “Me ne ricorderò sempre” la risposta di Renzo. Il suo dolore mi spaccato il cuore. Si sentivano al telefono ogni sera. Un amore unico ed insostituibile degno della grande letteratura. Quel legame artistico e di sentimenti è stato un grande insegnamento.
L’ultima volta che l’ho sentita è stato per complimentarmi per la sua originale interpretazione di Filumena Marturano al fianco di Massimo Ranieri. Ricordo una sera a Catania a cena con Giancarlo Giannini ed Angelo Tumminelli dopo una replica del nostro spettacolo Ritornare a Sud si parlava della volontà di Lina Wertmüller di girare il sequel di Travolti da un insolito destino.
Giancarlo Giannini immaginava così l’inizio: la Melato – nei panni della ricca milanese -tornava dopo tanti anni sull’isola per un viaggio nostalgico nei ricordi. Un inizio poetico poi rotto da uno schiaffo improvviso di Gennarino Carunchio ridotto oramai a selvaggio tornato a vivere nel verde Oceano con la battuta “Bottana industriale, qua dovevi tornare”. Cosa abbiamo perduto.
Qualche mese fa ho ritrovato delle sequenze inedite che poi abbiamo tagliato nel film. Le ho donate ad Arbore. La Melato “aveva la stessa grazia della Duse – come ricorda Renzo – emanava la grazia della poesia e della musica”.