Dopo essermi dedicato alla situazione delle sale cinematografiche nell’era del Covid, andiamo a dare un’occhiata all’altra parte della barricata. Sto ovviamente parlando delle piattaforme streaming, così da chiudere un discorso legato più al mondo della distribuzione cinematografica per poi concentrarci, prossimamente, sulle opere e sugli autori. In particolar modo farò un rapido confronto tra i colossi che si stanno dividendo il mercato (Netflix, Amazon Prime Video) analizzando e comparando esclusivamente le due componenti principali dell’offerta: il catalogo che mettono a disposizione (con distinzione tra prodotti originali e terze parti ecc) e ovviamente il costo dell’abbonamento.
Nota Bene: in questo articolo non si parlerà di tutte le piattaforme per ovvie ragioni. Mancheranno ad esempio VVVVID, Disney+, Infinity, Now Tv, l’interessantissima MUBI, Tim Vision ma anche i servizi On Demand come Chili o Rakuten TV per o quali non è previsto un abbonamento bensì un semplice sistema di noleggi e/o acquisti esclusivamente dei titoli ai quali si è interessati. Qua si tratterà, per semplificazione, delle due piattaforme streaming più diffuse. Nel caso siate interessati ad altri servizi fatemelo sapere nei commenti o sui miei contatti social e ne discuterò in un prossimo articolo.
Cataloghi
Sull’analisi dei cataloghi dobbiamo tenere conto di distinzioni ben precise che riguardano: la produzione di contenuti originali, l’acquisizione di titoli e diritti di distribuzione in esclusiva e la presenza nel proprio catalogo di titoli di terze parti a tempo determinato. Per fare degli esempi: alla prima categoria appartengono The Boys su Amazon e Suburra su Netflix; alla seconda, operazioni come quella di Roma su Netflix; alla terza i diritti di serie come Mad Men o Breaking Bad.
Per quanto riguarda le serie originali Netflix, che ha un target di età piuttosto giovane (maggioranza di abbonati tra i 18 e i 34 anni, esclusi i minori che pagano con mezzi altrui, dati 2018 da businessofapps.com) produce molto materiale, appoggiandosi spesso agli hub di produzione che crea nelle varie nazioni in cui è insediata, ma con valori produttivi visibilmente bassi. Di conseguenza troviamo un catalogo ricco di prodotti teen che svariano tra i vari generi (dal drama come Tredici allo sci-fi/horror come Stranger Things e così via, mantenendo però il target) tutte con un impianto visivo molto simile tra loro e che generalmente hanno una prima stagione più ricca e curata rispetto alle successive. Altrettanto vero è che Netflix fa però più investimenti, probabilmente sentendosi abbastanza certa delle sue solide basi e andando a cercare fette di mercato meno esplorate, su progetti molto sperimentali. Basti pensare a serie come Love, Death & Robots.
Amazon Prime Video ha invece un target adulto (generalmente sopra i 34 anni sempre secondo businesofapps.com) e, per quanto riguarda le serie, un approccio molto differente. Appoggiandosi al pubblico più maturo, le produzioni seriali di Amazon, numericamente di molto inferiori, sono spesso di trasposizioni da romanzi o fumetti che trattano temi più maturi e con valori produttivi nettamente più alti. Pensiamo ad esempio alla collaborazione con Neil Gaiman che ha portato alle trasposizioni di Good Omens o American Gods, a quella con Refn per Too Old to Die Young oppure alla commedia evento Fleabeg. Tutte serie (e potrei citarne molte altre come Modern Love, The Man in The High Castle o Electric Dreams) che trattano tematiche particolari, ognuna con una propria curata personalità estetica. Come detto gli investimenti in questo senso sono molto alti da parte di Amazon, basti pensare alla cifra esorbitante per l’acquisizione dei diritti de Il Signore degli Anelli.
Sulla produzione di film originali invece hanno entrambe un approccio simile, cercano di produrre film di registi affermati (si pensi a Scorsese, i Coen, Fincher, Spike Lee e molti altri), spesso dando massima libertà creativa, per acquisire prestigio. Parlando invece di acquisizione di titoli e di diritti di distribuzione in esclusiva, Netflix è molto più avanti (o quantomeno più interessata) di quanto non lo sia Amazon. Film come Annihilation, The Night Comes for Us o Il Buco sono testimonianze in merito.
La qualità del resto del catalogo, quindi produzioni di terze parti di cui si acquistano i diritti a tempo determinato, è a vantaggio di Amazon.
Il catalogo della piattaforma di Bezos infatti, dovendo andare a bilanciare un numero più limitato di produzioni originali, è nettamente più ricco di titoli e opere interessanti. Questo sia per quanto riguarda uscite recenti che per grandi classici. Si possono trovare sia serie di culto (ad esempio solo a luglio 2020 sono state aggiunte Mad Men e X-Files) sia film d’autore (da Corbucci a Bergman per arrivare a Kitano e John Woo). Inoltre, sempre su Amazon, è possibile procedere con acquisti e noleggi sull’app, unica vera pecca (piuttosto grave) è la mancanza per alcuni titoli della lingua inglese o dei sottitoli in italiano.
Abbonamenti
Sugli abbonamenti fare il confronto è molto semplice.
Netflix offre tre tipologie di abbonamenti mensili: Base da 7,99 Euro, Standard da 11,99 e Premium da 15,99. I tre differiscono per la qualità (SD, HD, UHD 4k) e per i dispositivi utilizzabili in contemporanea (da 1 a 4).
Amazon invece propone un unico abbonamento a un costo di 36 Euro annui (3,99 al mese) che comprende: il servizio Prime di Spedizioni, Prime Video, Prime Music, Prime Reading, Twitch Prime e altri servizi che potrete scoprire nella pagina di servizio clienti di Amazon.
In conclusione scegliere la piattaforma migliore dipende da molti fattori, non ultimo la vostra età e la volontà di seguire anche i prodotti più chiacchierati del momento (e Netflix per quanto riguarda l’hype e il chiacchiericcio generati dai suoi prodotti è ancora chiaramente avanti). Detto ciò se dovessi sottoscrivere un unico abbonamento non avrei dubbi e sceglierei quello di Amazon, estremamente più competitivo per quanto riguarda il numero di servizi che fornisce e il prezzo estremamente basso con un catalogo Prime Video che preferisco nettamente a quello di Netflix.